SanremoCantaNapoli, una vetrina per la nuova canzone all´ombra del Vesuvio?

Visitiamo il patrimonio artistico dell´Archivio Storico della Canzone Napoletana della Rai di Napoli, custodito gelosamente da Gino Aveta

di Giorgia Moschini

SANREMO. Il gioco delle parole Sanremo/Napoli abbinate alla canzone partenopea, era partita tre
anni fá con il presupposto creativo di ricercare nuove musicalitá, nuove idee musicali, unite alle
belle voci interpretative. Che in Campania sono una costante perché si canta dappertutto, anche per
le strade, ed ogni altra occasione é buona per intonare inedite sonoritá e farsi ascoltare da piú gente
possibile. Poi ci sono i concertini, tanti piccoli Festival, piú o meno credibili, nei quali giovani e
meno giovani si improvvisano, altri si destreggiano con vecchie canzoni, molti poi tentano la strada
del cantautorato, insomma tentativi che portano a cercare tutti le stesse emozioni e, se mai, anche la
voglia di stupire. SanremoCantaNapoli, non pretende tutto questo, ma é nato innanzitutto per la
passione di un torinese che dopo una ricerca, ha inteso riprendere quel vecchio discorso di riportare
il Festival Napoletano del 1931 alle sue origini, lá dove è nato: il Teatro dell´Opera del Casino di
Sanremo. Quindi le due parole Sanremo/Napoli, oltre ad essere le uniche due cittá italiane laureate
in materia musicale, abbinate, hanno l´opportunitá di esportare nel mondo quel patrimonio culturale
partito all´ombra del Vesuvio, poi arrivato a Sanremo: ecco perché con Napoli, hanno il sacrosanto
diritto-dovere di girare il mondo insieme, se solo qualche azienda napoletana avesse il coraggio di
puntare sui Nuovi Talenti. Certo scovare nei cassetti di tanti autori partenopei anche un solo brano
che possa essere apprezzato nel mondo resta, comunque, l´obiettivo primario di questo
appuntamento. Ed essersi avvicinati a Sessa Aurunca, quindi piú vicini alla patria della canzone
napoletana, puó essere un ulteriore stimolo per aprire quei cassetti, come sarebbe altrettanto
stimolante rivisitare quell´immenso materiale dell´Archivio Storico della Canzone Napoletana
che la Rai di Napoli, con Gino Aveta, custodisce gelosamente e che in parte verrá mostrato durante
le serate al Teatro Romano (nella foto il grande tenore Bruno Venturini in visita all´Archivio).